LOS ROSTROS DEL MUNDO HISPANO-AMERICANO - CALDERÓN DE LA BARCA

Buenos días, lectores 😊
Oggi torno alle mie origini, nella mia sezione, accompagnata dai miei rostros.
Tra gli autori di cui vi ho parlato, mi sono accorta della mancanza di un rappresentante del teatro😊
E così, ho deciso di parlarvi di Pedro Calderón de la Barca, uno dei massimi rappresentanti del Siglo de Oro Barocco. È uno scrittore che, a mio avviso, una volta lette le sue opere, è impossibile da dimenticare!

Come sempre, vi do qualche cenno biografico.
Calderón nasce a Madrid nel 1600, in una famiglia di hidalgos del norte. Studia nel Colegio Imperial de los Jesuitas; sin da giovane si dedica al teatro, infatti a soli 23 anni scrive opere teatrali.
Ma ci pensate? A 23 anni, il nostro rostro scriveva opere teatrali, e io, alla sua stessa età, la cosa più significativa che abbia mai scritto è il diario segreto 😂
Ma, torniamo a noi! Un’esperienza che segna la vita di Calderón è la vita militare: infatti, a causa dell’esperienza di guerra, unita ad altri eventi tragici come la morte del fratello, le delusioni amorose e l’educazione rigida impartitagli dal padre, l’autore “se vuelve más sombrío”. Con il pessimismo, ormai parte integrante della sua personalità, si chiude sempre più in se stesso, decidendo poi di prendere gli ordini sacerdotali.
Calderón vede tutto vano e inconsistente;  pensa che la vita non valga nulla e che l’unica cosa da fare sia sopportare le miserie che l’esistenza riserva, rispecchiando –tra l’altro- la visione pessimistica caratteristica del Barocco.
¡No, no… amigos lectores! Non mi abbandonate! So che avrete pensato: “¡Díos mío, que tristeza!”.
Ma.. vi prometto che, nonostante il tema sia un po’ “pessimista”, vale la pena di conoscere l’opera di cui sto per parlare 😊
Mi riferisco a “La vida es sueño”, composta da Calderón nel 1635, in età matura.
All’interno di questo capolavoro, si riscontrano elementi già preesistenti nella letteratura spagnola:
-La leyenda de Buda: il protagonista di questa leggenda prova a rimanere per tutta la vita isolato dal mondo, per evitare che si compia il pronostico del suo oroscopo.
-Las mil y una noche: opera nella quale un mendicante si sveglia come re, per poi risvegliarsi nuovamente nei panni di un mendicante.
La storia di “La vida es sueño” si sviluppa in due azioni, e io vi accenno brevemente al livello principale: il re Basilio, alla nascita di suo figlio Segismundo, venendo a conoscenza che il figlio sarebbe stato un tiranno tramite l’oroscopo, decide di farlo rinchiudere in una torre, nascosta tra i monti. In questo luogo Segismundo riflette sulle azioni commesse. Dopo un po’ il re ripensa alla “condanna” destinata al figlio e decide di farlo ricondurre al palazzo. Segismundo, però, si mostra violento con nobili, dame, servi della corte e anche con il padre, il quale decide di narcotizzarlo e farlo riportare nuovamente nella torre; qui Clotaldo, servo di Segismundo, convince il principe che, tutto quello che era successo al palazzo, era solo frutto di un sogno. Il popolo scopre quello che il re ha fatto nei confronti del figlio e si schiera dalla parte di questi, liberandolo dalla torre; insieme fanno una rivolta contro il re Basilio, che prega il figlio di avere pietà di lui. Segismundo decide di comportarsi bene perché, se quello fosse stato solo un sogno, comunque avrebbe avuto rimorsi se si fosse comportato male. Arriva alla conclusione che non saprà mai se sta vivendo la vita reale o un semplice sogno.

Ed ecco qui la storia di Segismundo, queridos lectores 😊
Non vi sembra molto bello il fatto che il confine tra sogno e realtà sia così labile da non essere nemmeno percepibile?

Prima di lasciarvi, vi do una piccola interpretazione dell’opera, senza tralasciare una breve citazione, che ha attratto la mia attenzione.
Calderón, attraverso “La vida es sueño” tratta i seguenti temi: il libero arbitrio (l’uomo è libero, ma Dio sa ancor prima di lui il suo destino); la determinazione (l’uomo può vincere le inclinazioni che la natura gli ha conferito); l’educazione del principe; la legittimità del potere; in ultimo la vida como sueño, enigma e ossessione che caratterizza l’uomo barocco. Calderón non risolve questo enigma, ma dice: “Tanto si se sueña, como si se vive, lo importante es obrar bien.”
Ha ragione, non pensate?

Ed ecco tutto, queridos lectores 😊
Come promesso, vi lascio qui di seguito un piccolo estratto di quest’opera teatrale, sperando di non avervi annoiato e di aver acceso una piccola scintilla di “passione” nei confronti di questo affascinante autore barocco.

¿Qué es la vida? Un frenesí.
¿Qué es la vida? Una ilusión,
una sombra, una ficción,
y el mayor bien es pequeño:
que toda la vida es sueño,
y los sueños, sueños son.

Hasta luego
Valeria 

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