LOS ROSTROS DEL MUNDO HISPANO-AMERICANO - LORCA

¡Buenas tardes chicos!

A scrivervi sono sempre io, Valeria, la matta che dialoga con gli autori che studia 😂
Oggi ho deciso di parlarvi di uno dei “rostros” più rappresentativi e coinvolgenti della letteratura spagnola: Federico García Lorca.

Per chi non hai mai avuto a che fare lui, vi presento il suo identikit!



Nome: Federico

Cognome: García Lorca

Nato il 5 giugno 1898, a Fuente Vaqueros, Spagna

Data di morte: 19 agosto 1936, Víznar, Spagna

Noto anche come rappresentante della “Generación del ‘27”.

Lo so, vi è tutto chiaro, ma (ai più curiosi) una domanda sarà sicuramente sorta: “¿Qué es la Generación del ‘27?”. E allora vi racconto un po’. 😃
Nell’anno 1927, il nostro Federico e un gruppo di giovani intellettuali e poeti del periodo hanno organizzato una messa funebre in onore di Luis de Góngora, anno in cui ricorreva il terzo centenario della morte di questo “rostro” della letteratura spagnola del “Siglo de Oro” barocco. Il gruppo è riuscito a rinnovare profondamente le tematiche, il linguaggio e lo stile della poesia spagnola, ma rimanendo fedele alla tradizione e in particolare ispirandosi a Góngora e al suo caratteristico stile poetico, definito “arte de la exageración”.
Ma vi do qualche altra informazione sul nostro Lorca!
Dopo gli studi in Filosofia e Lettere e Giurisprudenza, viaggia molto con i suoi compagni di studio, che facevano parte del gruppo “El Rinconcillo”; attraverso i suoi viaggi conosce Antonio Machado (indovinate un po’?! Anche lui è stato un “rostro” della letteratura spagnola e anche lui fa parte di una “Generación”, quella del ’98, però!).
Federico García Lorca si è dedicato sia alla poesia che al teatro, regalandoci tantissimi capolavori. Ne cito solo alcuni! Per la poesia: “Romancero gitano”, “Libro de poemas”, “Primeras canciones”; per il teatro: “Mariana Pineda”, “La zapatera prodigiosa”, “Yerma”…e tanta, tante altre ancora!
Sapete, cari lettori? Il nostro Federico è il poeta spagnolo più letto di tutti i tempi! 😃
Ma adesso … ¡vamos a ver!
Vi raccontavo, nel mio post precedente, della mia scarsa oggettività… ricordate? Ecco, a tal proposito, ho scelto la mia poesia preferita (non cambierò mai) e ve ne mostrerò alcuni estratti 😃

¡Que no quiero verla! 

Dile a la luna que venga, 
que no quiero ver la sangre 
de Ignacio sobre la arena.

Questi sono i primi versi della poesia “La sangre derramada”, tratta dalla raccolta “Llanto por Ignacio Sánchez Mejías”. Il poeta dedica questa racconta a Ignacio, poeta e torero affermato, ucciso nell’arena “corneado por un toro”. Lorca vuole ricordare l’amico e condividere il suo immenso dolore; lo fa attraverso queste poesie, caratterizzate da molte ripetizioni (volte a sottolineare il sentimento di dolore) che le rendono molto simili a delle canzoni. Il poeta ci scaraventa, così, in un clima onirico e in un’atmosfera tetra, che riflette la sofferenza provata dal torero, la sua morte e l’inevitabile spargimento del suo sangue per tutto l’universo.
Lorca spera che la notte arrivi presto e che, con la sua oscurità, riesca a nascondere il sangue del torero.

¡Quién me grita que me asome! 
¡No me digáis que la vea!

Perché lui non vuole vederlo, si rifiuta di farlo, non vuole affacciarsi, non vuole che nessuno gli gridi di voltarsi a guardare, no! Non vuole vederlo!

No hubo príncipe en Sevilla 
que comparársele pueda, 
ni espada como su espada 
ni corazón tan de veras. 
Como un río de leones 
su maravillosa fuerza, 
y como un torso de mármol 
su dibujada prudencia.

Poi, con queste parole, Lorca elogia e canta le doti del suo amico Ignacio; il poeta lo definisce un principe forte, prudente, valoroso! Chissà, forse questi elogi a chi, come me ha incontrato gli autori più rappresentativi della storia della Spagna, riecheggiano nella mente… per poi riportare indietro nel tempo. A quando?
Sarò più specifica, soprattutto per chi non ha mai conosciuto Jorge Manrique, autore medievale, che con le sue “Coplas por la muerte de su padre” ha reso immortale la figura di suo padre, don Rodrigo.
E non vi sembra che questo accada anche in questa poesia? Ebbene si!
L’intento di Lorca è quello di superare il limite temporale definito dalla morte, per fare in modo che il suo coraggioso e audace amico torero e scrittore potesse diventare immortale!
E non pensate che sia riuscito?
È proprio per questo che amo la letteratura, cari amici lettori! Se ci pensate è una delle poche vie per non dimenticare, uno dei rarissimi modi per ricordare, forse l’unico mezzo attraverso il quale non finire nell’immensa oscurità dell’ “olvido”!

Adesso vi lascio, lettori (superstiti!). Spero tanto di non avervi annoiato, e spero di avervi stuzzicato la curiosità… e magari di avervi incitato a scrivere “Federico García Lorca” sulla barra di Google, per saperne un po’ di più su questo grandissimo “rostro”!

Ah…. e spero (in ultimo, ma non in ordine di importanza) che non diciate anche voi  ¡Que no quiero verla!  alla vista del mio post! 😂

¡Hasta luego, queridos lectores!

Valeria 

Commenti

  1. Ciao, io non conoscevo questo autore... la tua descrizione mi è sembrata abbastanza esaustiva e con un tocco di soggettività, che non guasta mai!

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  2. Ciao, anche io sono una studentessa di Lingue e letterature straniere, e devo dire che in questo periodo nella quale mi trovo a dover affrontare proprio gli autori della nostra cara Literatura, questa tua analisi è davvero utile, semplice , simpatica, e soprattutto hai sottolineato gli aspetti più importanti, quindi grazie!

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    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    2. Hola querida lectora y compañera de trabajo :)
      Mi fa molto piacere che il mio post ti sia servito!
      Mi renderebbe contenta se continuassi a seguirmi! ¡muchas gracias!

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  3. Ciao io ho studiato la letteratura spagnola anni fa al liceo e questo post mi è servito un po' da ripasso. Mi ricordo che adoravo Lorca, ma non conoscevo questa poesia, davvero struggente. Aspetto altri post per continuare il mio ripasso :)

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    1. Hola :) sono molto contenta che ti sia piaciuta questa poesia!
      A breve un altro post :)
      Saludos

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